No, non sono semplici disegnini. No, non sempre parliamo di facilitazione grafica.
No, per fare un’infografica non necessariamente hai bisogno di fare un’attività di graphic recording.
Si, spesso c’è confusione sull’uso dei termini e per questo vogliamo fare un po’ di chiarezza, soprattutto alla luce del fatto che il Visual Thinking e le sue applicazioni sono un settore in rapida crescita.
Con questo articolo vogliamo fare un po’ di chiarezza, senza la pretesa di essere esaustivi.
Cos’è il Graphic Recording?
Hai presente quando si dice: “Sai, lui è colui che disegna in tempo reale mentre qualcuno parla”.
YES! (quasi) Bingo!
Con il graphic recording è possibile trasformare uno speech o, più genericamente un meeting, in un riassunto visuale (composto da immagini e parole mescolate in una specifica proporzione).
Un graphic recorder ascolta e sintetizza graficamente i concetti più importanti avvalendosi di un vocabolario visuale e creando delle vere e proprie mappe… in tempo reale. Ebbene si!
Tutto il processo è visibile al pubblico, che può così assistere al disegno che si sviluppa man mano che lo speaker espone nuovi concetti e idee, dando supporto visivo al suo racconto.
La mappa finita è poi resa disponibile al pubblico in modo che abbiamo un utile (e bel) ricordo di quanto hanno ascoltato.
Cos’è la Facilitazione Grafica?
La facilitazione grafica è un processo molto più interattivo.
Il nome contiene esattamente i suoi elementi:
° Facilitazione: si usano strumenti che attingono per l’appunto alla facilitazione partecipata (parola circolare, progettazione inclusiva) e alle metodologie per condurre i gruppi facendo emergere e capitalizzando l’intelligenza collettiva verso uno specifico obiettivo. Si usa la facilitazione per concordare, in modo partecipato, un nuovo piano strategico, o per avviare prese di decisioni importanti con il coinvolgimento di più stakeholder; più genericamente per brainstorming collettivi.
° Grafica: si trasforma quanto emerge dall’interazione in linguaggio visuale. Si usano icone, connessioni tra concetti, specifici template e si spronano, inoltre, i partecipanti al meeting ad usare il visual thinking. Per questo in aula si trovano: post-it, colori, flipchart, grandi murali.
I facilitatori non sono meri “registratori” di quanto accade ma stimolano la discussione, incoraggiano la partecipazione di tutti, usano schemi e strumenti divergenti e convergenti, gestiscono i conflitti e tengono il timing.
La facilitazione grafica riguarda più il perseguimento attivo di un obiettivo e la generazione di idee piuttosto che l’ascolto di approfondimenti o la raccolta di dati.
Cosa sono le sketchnotes?
Spesso si parla di sketchnotes in relazione al graphic recording ma non sono proprio la stessa cosa.
Le sketchnotes fanno più propriamente riferimento al concetto di “doodle” (scarabocchiare): per questo sono molto più personali e generalmente non sono create per essere viste da un pubblico (anche se possono essere facilmente condivise!).
Si basano comunque sull’idea di combinare immagini e parole per catturare visivamente i concetti principali di quanto si ascolta o si legge.
Molto usati per prendere appunti (dunque come dispositivo di memoria personale e/o di rielaborazione futura dei concetti) e per sintetizzare materiali di studio.
Qualcuno li usa anche per rappresentare una lista della spesa. Perché no?!?
Per fare sketchnoting non è necessario saper disegnare: assolutamente no! Basta saper scarabocchiare.. e penso che questo sappiamo farlo tutti (dai… vi abbiamo visto.. durante quella conferenza.. soprappensiero.. a scarabocchiare!).
Per tornare all’equivoco iniziale: si può fare graphic recording o con dei semplici sketchnote o creando delle vere e proprie illustrazioni.
Cos’è un’infografica
Un’infografica è un’illustrazione che, come dice il nome, sintetizza informazioni e dati in forma visuale. Viene creata per comunicare grandi quantità di contenuti complessi in una modalità:
° facilmente leggibile e fruibile;
° esteticamente apprezzabile;
° memorabile;
°magari divertente.
In genere si tratta di grafiche che un illustratore o un grafico creano lavorando dal proprio studio, partendo da contenuti provenienti da una o più fonti (che possono essere libri, testi, ricerche, podcast…).
Le migliori infografiche sanno raccontare una storia (o un percorso): espongono i dati in una narrazione visiva e guidano l’occhio dell’osservatore nel percorso desiderato.
Beh, speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sulle definizioni. Così la prossima volta saprai bene cosa chiedere e che tipo di risultato, visual, aspettarti!