Disegna ciò che impari ogni giorno: potenzia la resilienza.

Mentre scriviamo, 29 Marzo 2020, sono giorni molto duri per il nostro Paese.
Città Lombarde sono alla quinta settimana di quarantena, il resto d’Italia è alla terza.
Comincia a essere difficile dire #iorestoacasa con vigore e convizione.

Ma è proprio quando tutto diventa difficile che il meglio di noi vien fuori, ma solo se gliene diamo la possibilità. 

Come sai, siamo un team che si occupa di Visual Thinking applicato soprattutto allo sviluppo della Creatività e della Facilitazione. 
Oggi vogliamo proporti uno strumento per allenare la tua resilienza, quella capacità di rialzarsi più forti di prima dopo situazioni fortemente spiacevoli (per dirla in modo molto semplice).

 

Il diario della Resilienza

Prendi un vecchio quaderno, utilizza evernote o un documento word: non importa cosa sceglierai, dovrà solo essere utile per te. 

Nostro malgrado, questi giorni saranno più sfidanti del normale: lotteremo con nostre frustrazioni o ansie, avremo sensazioni non del tutto piacevoli, ci sentiremo schiacciati da quanto accade.

MA

Enrica, la nostra dott.ssa in Psicologia del Lavoro, ci dice che “se conserviamo una mentalità orientata alla crescita e all’apprendimento continuo capiremo che tutti questi eventi infausti ci staranno insegnando qualcosa che ci sarà utile domani. O già oggi stesso.” 

Ma, dobbiamo tenere traccia. 
Sviluppare consapevolezza su ciò che accade. 
Come?
Tenendo un diario giornaliero che documenti:
° La sensazione/evento più importante del giorno (negativo o positivo);
° Cosa ti ha insegnato.


Allenati a farlo ogni giorno e segui lo schema che ti proponiamo.

La sensazione più saliente di oggi

(senso di inefficienza, vagare per casa, fare cose, senza un reale perché)

Cosa mi ha insegnato?

Probabilmente il mio corpo aveva bisogno di fermarsi, di non correre sempre dietro a degli obiettivi.

oppure

La sensazione più saliente di oggi 

Mi ha ricontattato un cliente per un lavoro!

Cosa mi ha insegnato?

Devo continuare a essere presente sui social, con una comunicazione utile e ben costruita!

Perché tenere un diario?

Abbiamo 3 buoni motivi!

  1. Sviluppi maggiore consapevolezza di te stesso.
    La conoscenza più preziosa che puoi avere è proprio quella che riguarda le tue emozioni, le tue reazioni e le tue strategie di coping (fronteggiare eventi stressanti), perché parlano di te, della tua persona e della tua storia. 
  2. Guardi la situazione da un punto di vista diverso
    Nel momento stesso in cui rifletti sposti il tuo focus dalla negatività alla possibilità: il tuo stato d’animo sarà decisamente diverse e avrai più grinta per il giorno successivo. 
  3. Costruisci lo storico, graduale, del tuo percorso di cambiamento.
    Un vero cambiamento, duraturo e solido nel tempo, non avviene mai in maniera brusca ma è composto da tanti piccoli step che si susseguono in modo graduale.
    Eppure, siamo convinti di essere cambiati da un giorno all’altro ma tendenzialmente non è così.
    Chi siamo oggi è il risultato di piccole/grandi conquiste quotidiane, collezionate nel tempo.
    Ecco, con questo diario tu collezioni i tuoi risultati in modo da averli sempre a disposizione per rivedere “Come ce l’hai fatta”, per visualizzare i tuoi progressi! 
    Ovviamente non vedrai progressi da una pagina all’altra ma forse li vedrai ogni tot di pagine.

Non limitarti a scrivere!
Lavora a tutto cervello, in questa attività più che mai!
° Il disegno ti aiuta a visualizzare i risultati;
° ti permette di esprimere sensazioni, emozioni ed elementi che la razionalità non riesce a cogliere;
° ricorderai molto di più. 

A questo punto due  ultime informazioni:

  1. Visual Teams è molto attivo su Instagram: ci trovi QUI
    Documenta le immagini del tuo diario della resilienza usando l’hashtag #sketchdellaresilienza e taggaci nelle tue storie!
    Diffondiamo il potere del visuale e della resilienza.
    Oggi è importante contagiarsi con strategie e positività. 
  2. Abbiamo organizzato un corso online su come imparare a prendere appunti in maniera visuale!
    19 video online per più di 6 ore di contenuto e tanti materiali per esercitarsi nelle sketchnotes.
    Alleghiamo sotto la brochure!

Facilitazione Visuale con gruppi XL: piccoli dettagli che abbiamo imparato nel tempo

Ci è capitato diverse volte di LAVORARE CON GRANDI GRUPPI (dalle 100 alle 150 persone) con progetti di FACILITAZIONE VISUALE.

Lì per lì la cosa può rendere nervosi ma in realtà ci si rende conto, con il tempo, che le principali dinamiche sociali/gestione d’aula sono sempre le stesse.

* Ecco in pochi punti cosa ho imparato dalle esperienze con gruppi taglia L di quest’anno passato *

🖍 L’ENERGIA che deriva da un grande gruppo è unica ed è rigenerante: può essere estremamente coinvolgente ma anche travolge dunque occhio a mantenerla sempre alta e in una direzione positiva e produttiva.

🖍 Cerca dei PARTNER, degli alleati che abbiano il tuo stesso stile e condividano con te il tuo stesso patto d’aula. Costruisci una squadra di alleati intorno a te che possa essere d’esempio per il gruppo con il quale andrai a lavorare.

🖍 Farsi ASCOLTARE da 150 persone non è come farsi ascoltare da 30 persone: beh serve tanta creatività a volte per trovare delle strategie efficaci ma educate per farsi ascoltare. Io utilizzo spesso la tecnica: “shh, ognuno faccia ssshh al suo compagno a sinistra”. Non nego che in altri casi ho portato con me una campanella di quelle che si utilizzano in reception.

🖍 Farsi ascoltare ma anche farsi VEDERE da tutti. La prossemica (la gestione dello spazio) è qualcosa che non può essere lasciata al caso con grandi gruppi; il rischio è quello di trascurare del tutto alcune persone solo perché sedute lontane da noi. Cerca dunque una posizione che ti permetta di essere visibile da tutti e magari gira tra i tavoli/sedie cercando il contatto visivo delle diverse persone. Tutti devono sentirsi parte del progetto.

🖍 A proposito, la LOCATION non è assolutamente un dettaglio da trascurare con grandi gruppi: fondamentale che sia ampia; stare stretti non solo non piace a nessuno ma può anche essere un ostacolo all’ascolto reciproco. Presta anche attenzione al fatto che la stanza non produca eco: l’esperienza di facilitazione in caso contrario può risultare del tutto spiacevole.

🖍 Cerca di PREVEDERE TUTTO, anche l’imprevedibile: scandisci molto bene i tempi dell’intervento e dettaglia tutti i contenuti, gli aspetti logistici, i ruoli, la suddivisione in squadre per i lavori in sottogruppo… Insomma: prenditi del tempo, in fase di preparazione, per “farti il film” completo della situazione, cerca di immaginare il più possibile tutto, nei suoi minimi dettagli.

🖍 Chiudi con UN ICE BREAKING COLLETTIVO. Cerca attivamente di realizzare, magari a sorpresa, un momento di team building. Pochi minuti (massimo 10), semplici mosse, per ricordare la bellezza del lavoro di squadra!